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Rigenerazione dei dispositivi

Una componente fondamentale del programma ZeVA (Vision Zero in Action: zero congestioni, zero incidenti e zero inquinamento) che si propone di raggiungere risultati tangibili e misurabili, in linea con la legge sul clima approvata dal Parlamento Europeo (Zero emissione entro il 2050), riguarda la rigenerazione dei dispositivi OCTO.

Cosa sono e come funzionano i dispositivi OCTO?

I “device” o black box, come spesso sono conosciuti i dispositivi OCTO, sono sistemi installati in un veicolo che permettono di registrare e comunicare dei dati relativi alle informazioni di guida (inclusi eventi quali crash), informazioni relative alla manutenzione e all’assistenza del veicolo ad esso associato. Il dispositivo può essere installato a bordo del veicolo mediante collegamento alla batteria di servizio (12 o 24V) o può essere collegato alla porta di diagnostica del veicolo (OBDII), ed è dotato di un ricevitore satellitare GNSS per la georeferenziazione dell’uso del veicolo, di un accelerometro e di un giroscopio per il rilevamento degli eventi legati al movimento dello stesso e di un modulo GSM grazie al quale trasmette i dati memorizzati ad un server centralizzato di OCTO.

I nostri dispositivi sono costituiti da:
– una batteria di back up, mediamente per il 10-20% del peso (a seconda dello specifico modello in tecnologia Ni-MH oppure Li-Po)

– un contenitore plastico, mediamente per il 30-50% del peso

– per il resto, da un circuito stampato (in materiale dielettrico e piste metalliche), su cui sono montati componenti elettronici integrati e discreti (composti da vari materiali: silicio, rame, argento, palladio, ferro, zinco, tantalio, ossidi metallici, cadmio, mercurio, piombo, cromo, nickel, alluminio, oro, ecc..).

Come devono essere trattati i dispositivi quando non sono più utilizzabili?

I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (talvolta citati con l’acronimo RAEE, in lingua inglese: Waste of electric and electronic equipment -WEEE – o e-waste), sono rifiuti di tipo particolare che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guasta, inutilizzata, o obsoleta e dunque destinata all’abbandono.

Questi prodotti vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, come il rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio, evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre alla sostenibilità ambientale. Questo tipo di rifiuti sono regolamentati dalla Direttiva RAEE (o Direttiva WEEE), recepita in Italia dal “Decreto RAEE”.

Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti ed adeguati al “Decreto RAEE”, sfruttando le migliori tecniche disponibili.

Cosa fa OCTO per tutelare l’impatto ambientale dei dispositivi inutilizzabili?

La nostra Vision Zero ci guida nel ricoprire un ruolo chiave nella sostenibilità oltre che nell’innovazione. Pertanto, l’obiettivo è quello di limitare al minimo la produzione di nuovi dispositivi e puntare sulla rigenerazione, ove possibile, dei device.

Octo ha da sempre prestato molta attenzione al ciclo di vita dei propri dispositivi offrendoli ai clienti in comodato e recuperandoli a fine servizio. In oltre 10 anni di attività sono stati rigenerati oltre 1,5 milioni di dispositivi. Nel 2021 il 35% dei dispositivi rientrati dal mercato sono stati rigenerati (140.000 pcs) e spediti dal nostro magazzino sul mercato per nuove attivazioni.

Grazie al rigenero limitiamo il consumo di nuova componentistica e quindi contribuiamo non solo a ridurre l’impoverimento della disponibilità di materie prime a livello globale, ma anche a ridurre i trasporti delle materie prime verso i siti produttivi, e dei prodotti dai siti produttivi verso nostro hub logistico.

La stessa rigenerazione avviene a km 0 in quanto è realizzata all’interno dell’hub logistico di Reggio Emilia, che riceve la merce dal mercato, rigenera i device con sistema altamente innovativi e li rispedisce ai nuovi destinatari.

Per quanto riguarda la rottamazione, essa viene eseguita quando i dispositivi che rientrano sono obsoleti tecnologicamente e non in grado di erogare i servizi odierni. Nel 2021 sono stati rottamati circa 220.000 dispositivi rientrati dal mercato. Questo volume rappresenta indicativamente qualche centinaio di quintali di merce che viene riciclata nel rispetto delle normative e consente il recupero di minerali preziosi quali oro, argento, rame, platino e palladio di cui è composta e che hanno un elevato rapporto peso/valore.

Come Octo assicura la compliance normativa ed ambientale?

Octo è registrata presso il consorzio ERION WEEE e ERION PILE e gestisce i prodotti che non possono più essere reimmessi sul mercato in quanto obsoleti o non funzionanti, o non economicamente sostenibili nel rispetto del Decreto RAEE.

I terminali di Octo sono classificati come rifiuti con il codice CER 160214. La rottamazione viene eseguita nel rispetto delle Direttive RAEE-WEEE ed il codice rifiuto assegnato ai nostri dispositivi è R13 (certificato da laboratorio accreditato).

Le attività di trattamento da parte di Octo prevedono innanzitutto la messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi, e in seconda battuta lo smontaggio dei sotto-assiemi e separazione preliminare dei materiali. Una volta separati i materiali, questi vengono affidati ad un ente competente ed accreditato che si occupa della destinazione finale dei rifiuti per il recupero (codice R13) che determina la cosiddetta end of waste, l’uscita dalla condizione di rifiuto.

Nel rispetto degli adempimenti ambientali e per garantire la tracciabilità del flusso informativo relativo ai rifiuti tra i diversi soggetti coinvolti nella loro gestione (produttore, trasportatore, destinatario finale), Octo gestisce il “Formulario di Identificazione Rifiuti Trasportati” che di fatto svolge la funzione di anello di congiunzione rispetto agli altri adempimenti am­bientali e garantisce la tracciabilità del flusso. Costituisce inoltre la base documentale per le annotazioni che Octo gestisce nel “Registro di carico e scarico dei rifiuti”, così come richiesto dalla Camera di Commercio competente.